DONNE E CULTURE A CONFRONTO
Le donne occidentali, dopo un lungo e spesso doloroso percorso, hanno raggiunto la loro ambizione: la conquista dei diritti principali e la parità di trattamento con l’uomo.
Ma cosa accade nel resto del mondo? La donna ha conseguito dappertutto gli stessi obiettivi? Com’è considerato il suo ruolo nelle altre culture?
E’ riflettendo su questi interrogativi, che le alunne della classe V G del liceo delle Scienze Umane, lo scorso 1 febbraio, hanno dato vita ad un interessante dibattito “antropologico”, invitando per l’occasione alcune tra le donne del Centro immigrati di Pannarano.
Sulle orme di ricercatori e studiosi d’Antropologia, come Marcel Mauss, Malinowski o Tylor, si è cercato da subito, attraverso una vera e propria intervista, di focalizzare l’attenzione su aspetti culturali e sociali che colpiscono l’intera sfera quotidiana di una donna: il matrimonio, le relazioni interpersonali, l’istruzione, il mondo lavorativo, l’eredità, l’accesso ai beni e ai servizi statali, la politica.
Ed è così che, con le loro storie, risposte e testimonianze, le ragazze del “centro di accoglienza”, provenienti da terre, che a noi sembrano culturalmente così lontane come il Senegal, la Libia e la Nigeria, hanno saputo, in realtà, rivelare sul tema innumerevoli analogie con il nostro Paese.
Risultato formativo di questa esperienza è stato confrontarsi con “l’altro”, alimentando discussioni e dubbi che mettano in luce diversità ed uguaglianze fra persone e culture, lasciando negli animi di ciascuno un quesito che è tanto caro agli antropologi: “ E’ possibile stabilire dei valori che siano comuni alle popolazioni di tutto il mondo?
Il sogno di una convivenza più pacifica, dopo questo incontro, ci sembra più vicino. Certamente il rischio è quello di una omologazione sul modello occidentale che forse non è auspicabile da nessun punto di vista. Le differenze devono convivere ma non annullarsi.
Di Fabiana Francione, classe V sez. G