Scuole innovative
La scuola cerca di stare al passo con i tempi, di adattare le sue regole e cambiare gli standard di riferimento. Noi, in quanto studenti, auspichiamo che la scuola diventi un posto sempre più innovativo.
A volte in alcuni ambienti scolastici non avanzati si sviluppano più facilmente forme di disagio, soprattutto per quanto riguarda le questioni di genere. Una proposta innovativa potrebbe essere le carriere alias, una procedura amministrativa riservata agli studenti transgender che vogliono sostituire il nome anagrafico con uno nuovo, senza ancora aver effettuato il cambio ufficiale dei documenti. È una procedura adottata da 117 scuole italiane, inclusa la nostra: sul podio la regione Lazio con 36 scuole, la Toscana con 24 e la Lombardia con 18.
Altro disagio potrebbe riguardare il ciclo mestruale: non tutti sanno quanto possa interferire con le attività quotidiane e scolastiche. Molte ragazze soffrono di dismenorrea (ovvero un forte dolore durante il periodo delle mestruazioni) e a causa di questo fastidio importante si trovano in gravi difficoltà. Per questo motivo, in Spagna è stato istituito il congedo mestruale per le donne lavoratrici: un permesso, certificato da un medico, di tre giorni al mese. Stessa cosa è accaduta a Ravenna, dove il Liceo Artistico Nervi-Severini è la prima scuola italiana a concedere alle sue studentesse due giorni al mese di assenza, che non concorrono nel computo finale. Anche questo è un piccolo ma importante passo verso la scuola innovativa che tutti sogniamo.
Passando all’ansia da valutazione, ultimamente si parla dell’apprendimento senza voti. Il liceo Morgagni di Roma già nel 2015 ha avviato una sperimentazione senza valutazioni numeriche, prima in una classe e poi in tutta la sezione. Gli ex studenti del liceo hanno rilasciato delle interviste, sostenendo di essere più preparati all’Università grazie a questa modalità. Spesso purtroppo ci si focalizza soprattutto sui voti e questi possono essere motivo di stress e preoccupazioni, rendendo la scuola un’esperienza negativa. L’abolizione dei voti può essere non solo un modo per aggiornare l’istituzione scolastica, ma anche per consentire agli studenti di concentrarsi maggiormente sui contenuti e sull’apprendimento.
Mettendo a confronto il metodo italiano con quelli adottati da altri Paesi, come la Finlandia e gli Stati Uniti, notiamo alcune differenze. Il metodo finlandese ha come principi l’inclusività, l’autonomia e l’apprendimento Learning by doing, cioè lezioni maggiormente basate sulla pratica. Anche il metodo statunitense predilige l’autonomia degli studenti, che possono scegliere quali corsi seguire, favorendo una larga partecipazione degli studenti alle lezioni creando dibattiti e confronti. Forse è proprio questa la differenza maggiore con il metodo italiano, che predilige ancora lezioni frontali e non aperte, nonostante negli ultimi anni si sia aperto alle innovazioni.
In conclusione, c’è ancora un lungo percorso da compiere per migliorare la scuola sotto tutti i suoi aspetti, ma guardando al passato si sono già raggiunti molti traguardi, anche nella nostra comunità scolastica.
Articolo e immagine a cura di Carmen Luciano e Giulia Penna