Arte dei suoni e musicoterapia

La musica ci accompagna in molti aspetti della nostra giornata, dallo svago allo studio, tenendoci sempre compagnia. Oltre all’intrattenimento, la musica può essere anche uno strumento di comprensione dell’altro, la musica come strumento alternativo di comunicazione. In occasione del termine del progetto L’arte dei suoni, noi della redazione abbiamo avuto la possibilità di intervistare Luigi Mennella, arteterapeuta che ha seguito i ragazzi durante lo svolgimento del corso.

C: Quando ha scoperto questa sua passione per la musica?

L: Ho avuto questa passione da quando ero bambino. Ho provato a studiare musica ma non ci mai sono riuscito perché personalmente ho maggiormente bisogno di libertà di espressione. Non sono un musicista ma un arteterapeuta, che integra il teatro e la musica.

C: Quale caratteristiche deve avere un musicoterapeuta?

L: Il musicoterapeuta deve seguire dei modelli e la caratteristica più importante che deve avere è l’empatia, perché basandosi solo sulla tecnica si diventa un musicista.

C: C’è un tipo di musica più adeguato per la musicoterapia?

L: No, perché se una persona ascolta un genere di musica, che lo fa sentire bene dentro o riesce a farlo esprimere appieno, allora quella musica ha funzionato.

C: Com’è cambiato il rapporto dei ragazzi con i loro compagni?

L: È cambiato in maniera positiva, perché hanno avuto l’opportunità di creare un contesto non giudicante, dove è stato possibile rompere gli schemi e creare un momento di libertà.

C: Cosa si aspettava quando ha iniziato questo percorso?

L: Non mi aspettavo nulla, perché non aspettandosi nulla si può improvvisare. Ad essere onesto, però, mi aspettavo un momento bello dove altre persone hanno chiesto di partecipare, perché spiegare questo tipo di cose non funziona mai se non si provano in prima persona.

C: A chi e quando consiglierebbe la musicoterapia?

L: Consiglierei la musicoterapia a tutti, ma in particolare a chi accetta il linguaggio musicale, perché a volte con la musica non tutti riescono subito ad esprimere ciò che hanno dentro.

Con queste parole Luigi ci ha delineato quello che lui intende per musicoterapia, a seguito dell’esibizione durante l’ultimo incontro con i ragazzi che egli stesso ha seguito.

Quest’esibizione si è articolata in vari momenti di improvvisazione musicale, durante i quali i ragazzi si sono lasciati trasportare dalle emozioni creando una melodia armoniosa, gioiosa e a tratti anche giocosa. Il coinvolgimento del pubblico era palpabile e i ragazzi sul palco hanno potuto interagire in un modo del tutto straordinario e irripetibile con i loro compagni.

                                                                                                                                                                                                                                                                Articolo a cura di Chiara Oropallo

Immagini a cura di Maria Rosaria Esposito

 

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