Intervista ai rappresentanti d’istituto
Come ogni anno, la nostra scuola ci dà la possibilità di rappresentare l’istituto attraverso ragazzi e ragazze scelti e votati direttamente dagli studenti. Loro hanno il compito di delineare, insieme ai docenti, iniziative scolastiche e proposte didattiche in grado di facilitare la collaborazione tra studenti e professori. Ma andiamo a conoscere meglio chi abbiamo eletto.
Quest’anno i rappresentanti d’istituto eletti sono: Paolo Luca Leparulo (5A), Alessandra Nicole Pelleriti (5I), Antonio Maria Caserta (4B) e Francesco De Mizio (4G). Questi ultimi due
purtroppo non sono riusciti ad essere presenti all’intervista.
Nia: Cosa vi ha spinto a candidarvi? Quali erano le vostre aspettative? Sentite il peso delle responsabilità affidate dagli studenti del Fermi?
Paolo: “A convincermi a ricandidarmi anche quest’anno è stato sia il riscontro positivo dell’anno scorso, sia le tante idee che fin dal primo anno ho coltivato per cambiare il nostro istituto e le istituzioni scolastiche in generale, affidandomi al supporto degli altri studenti”.
Alessandra: “Quello che ha spinto me è stato voler modernizzare la scuola, eliminando metodi arcaici, che spesso sono ancora presenti; probabilmente siamo stati eletti perché ci siamo affidati al buon senso degli studenti, esponendo semplicemente le nostre idee”.
Nia: Come immaginate il rappresentante d’istituto ideale?
Alessandra: “Per me il rappresentante d’istituto ideale non deve essere una figura da idolatrare: è uno studente come tutti gli altri che rappresenta tutti gli altri. Ovviamente deve essere aperto a tutte le esigenze, senza assecondare i propri interessi, ma lavorando su quelli di tutta la comunità scolastica”.
Paolo: “Deve mediare i problemi che ci sono tra studenti e professori, come dice Alessandra, avendo un rapporto tranquillo con tutti”.
Nia: Tra 10 anni, come vi immaginate sarà il Fermi?
Alessandra: “Spero che migliori sempre di più il rapporto tra gli studenti perché mi piace vedere che c’è dialogo, poiché dalla mia esperienza personale del primo anno, che ho vissuto con il timore di esprimermi, non voglio che gli altri vivano la medesima situazione”.
Paolo: “Spero di vedere un liceo con teste nuove e mentalità diverse, magari veder crescere ed espandere progetti a cui la scuola sta dando vita adesso. Dato che a breve finirò i miei anni in questa scuola, spero di aver lasciato qualcosa al Fermi dato che il Fermi ha lasciato molto a me”.
Nia: A parer vostro, come si dovrebbero aiutare gli studenti con maggior difficoltà ad integrarsi?
Alessandra: “Questo argomento è molto delicato, ovviamente per interfacciarsi con gli altri c’è bisogno di molto rispetto, bisogna entrare nelle vite degli altri in punta di piedi, magari anche con gesti carini. A me personalmente piace molto avere un rapporto genuino con i ragazzi di prima, perché so che dentro di me non lascerò mai veramente il Fermi”.
Paolo: “Ovviamente anche col periodo di lockdown e la didattica a distanza, gli studenti non hanno potuto socializzare. Mi riferisco in particolare alle classi prime e seconde che si sono conosciute quest’anno, dunque qui si percepisce l’importanza dei rappresentanti di classe e d’istituto nell’interfacciarsi con i compagni e magari essere disponibili per qualsiasi cosa o a dialogare quando se ne ha la possibilità”.
Nia: Cosa ha pensato la vostra famiglia di questa scelta?
Paolo: “L’anno scorso mi ero già candidato e ci tenevo a farlo anche quest’anno; i miei genitori, conoscendomi, sapevano quali sarebbero state le mie idee, però ho riscontrato dei problemi in più dato che, essendo al quinto anno, sarei stato più impegnato. Ci tenevo davvero tanto e ho visto che sono stato premiato alle elezioni con dei voti in più rispetto all’anno scorso”.
Alessandra: “La mia candidatura è stata abbastanza improvvisa, parlando delle nostre idee con Paolo sono stata in qualche modo convinta a partecipare. Quando l’ho detto a mia madre è rimasta contenta, infatti mi ha anche aiutata con la campagna elettorale”.
Nia: Ora passiamo alla parte un po’ gossip, è vero che c’è una relazione nella rappresentanza?
(Qui i rappresentanti ci rispondono un po’ imbarazzati …)
Paolo: “No, stiamo solo diventando più amici, abbiamo stretto un bel rapporto”.
Alessandra: “Siamo come fratelli, tra di noi c’è un rapporto sano e genuino, come dicevo prima”.
Nia: Pregi e difetti degli altri rappresentanti?
Paolo: Alessandra difetti sicuramente non ne ha, e forse neanche pregi. Scherzo ovviamente! Diciamo che è sempre disponibile e solare quando si relaziona con gli altri, anche se le chiedo cose all’ultimo minuto. La reputiamo anche un po’ la principessa del gruppo, essendo l’unica ragazza, quindi cerchiamo di trattarla bene”.
Alessandra: “Paolo ci tiene molto a quello che fa, ci perde spesso la testa. Questo può essere un pregio ma anche un difetto, perché molto spesso trascura le sue cose personali.
Anche lui è molto simpatico ed è un bravo ragazzo, anche se spesso tende a pressare…infatti una volta l’ho bloccato su Whatsapp per due settimane!”.
Nia: Cosa farete dopo il diploma?
Paolo: “Le idee chiare ancora non ce l’ho, sicuramente vorrei continuare il percorso universitario, magari a Napoli, che è una città che mi ha sempre attirato, ma non saprei proprio quale facoltà… si vedrà”.
Alessandra: “Sicuramente continuare il percorso scolastico a livello universitario, magari spostandomi verso Bologna. Sono indirizzata per le materie umanistiche, magari “Lettere moderne” e diventare professoressa, forse anche al Fermi… chissà”.
Nia: Ultima domanda, che consiglio dareste ai futuri rappresentanti d’istituto?
Paolo: “Sicuramente di essere sempre disponibili con tutti, avere idee nuove, organizzare varie attività anche con altri istituti. Personalmente consiglio di mantenere sempre il rapporto tra studenti e docenti, venendosi incontro. Non bisogna peccare di rigidità, ma cercare sempre di mediare senza un rapporto conflittuale”.
Alessandra: “Mi riallaccio al discorso di Paolo, consiglio un rapporto anche con rappresentanti di altri istituti, anche riguardo l’organizzazione di nuovi progetti e proposte con docenti e la Preside”.
A cura di Nia Ruggiero e Maria Rosaria Esposito
Fotografia di Sabrina Lostorto