Club Dogo: rivoluzionari della scena italiana
I Club Dogo, gruppo rap formato da Guè (Cosimo Fini) , Jake La Furia ( Francesco Vigorelli) e Don Joe (Luigi Florio), tre dei più importanti rapper italiani, è nato a Milano nel 2002 ovvero nel “periodo nero” dell’hip hop italiano, quando il genere aveva perso l’interesse del pubblico rispetto alla grande fama degli anni ‘90.
Nonostante ciò, anno dopo anno, sono riusciti ad ottenere sempre maggiori successi e riconoscimenti della critica, soprattutto per la capacità di raccontare in modo realistico la vita di strada e le vicende delle periferie milanesi, temi che ai tempi venivano trattati poco nelle canzoni. Sono sempre stati stimati e acclamati dal pubblico, tuttavia durante il corso della loro carriera il numero degli haters è aumentato: ciò che li differenziava dagli altri, e faceva aumentare l’odio nei loro confronti, era il non essere “commerciali” come gli altri: rappresentavano qualcosa di innovativo, di diverso e quindi un problema.
In Italia la loro musica ha simboleggiato una vera rivoluzione: ha portato il rap nelle piazze e nelle strade che fino a quel momento era considerato “una cosa di nicchia” per borghesi e acculturati. Questi tre ragazzi, decidendo di ignorare completamente il contesto italiano e fregandosene di tutti i pregiudizi ai quali era legato il nostro Paese nei confronti di questo genere musicale, sono riusciti a unificare tutti, rendendo così il rap la lingua nazionale tra i giovani, attirando ai concerti sia appassionati di punk rock ed elettronica, sia persone che non ascoltavano nessun tipo di musica ma che si erano sentite rappresentate dai loro testi.
Con sette album e svariati riconoscimenti discografici, i Club Dogo sono senza dubbio il gruppo più rappresentativo del rap italiano; non si sono mai sciolti ufficialmente, tuttavia dopo il 2015 i tre membri si sono dedicati alle loro rispettive carriere soliste.
Nell’ottobre 2023, grazie ad un video pubblicato sulla loro pagina Instagram, hanno annunciato il loro ritorno dopo quasi un decennio. Nello stesso periodo sono stati messi in vendita i biglietti per il nuovo tour, andati sold-out in pochi giorni. Nei piani iniziali i concerti avrebbero dovuto essere tre, ma a causa della grande richiesta, ne sono stati aggiunti altri sette; questo ci fa capire che nonostante la pausa discografica, la loro fama non è mai andata scemando, anzi proprio il contrario!
Tutti hanno atteso con ansia l’uscita del nuovo album: Club Dogo.
Queste nuove tracce sono il loro romanzo, il memoir che avvera “il sogno di ogni zanza” (cit. Guè) e che lascia in eredità alle nuove generazioni l’idea romantica che il rap si faccia non (solo) per i soldi e per il successo, ma per un fuoco sacro, una passione ossessiva per la musica. Da C’era una volta in Italia a Malafede, da Mafia del boom lap a In Sbatti, sono undici le tracce contenute nel disco, che vedono anche featuring, uno con Marracash per Nato per questo, la canzone più introspettiva e, forse, quella destinata ad avere il maggior successo e i migliori consensi, e un altro con Elodie, con la quale il trio milanese canta Soli a Milano, un vero e proprio omaggio al capoluogo lombardo. Con tutti i brani Gué, Jake e Don Joe dimostrano ancora una volta la loro capacità di raccontare in modo realistico la vita di strada e le vicende delle periferie milanesi. In altre parole, una conferma e la sensazione che questi dieci e lunghi anni di pausa non ci siano mai stati.
Articolo e immagini a cura di Assunta Rita De Lucia, Maria Ciotta, Giovanna D’Acierno e Luciano Ludovica