L’amore di ieri e l’amore di oggi
AMORE /a·mó·re/
sostantivo maschile: dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, vicenda amorosa o avventura galante.
A quanti di voi è capitato di volere un amore come quello dei film e delle favole che ci venivano raccontati da bambini? A tutti, almeno una volta nella vita, sarà capitato di volere un amore perfetto che ci permettesse di sognare e di sentirci vivi, di desiderare l’incontro con una persona che ci facesse sentire completamente noi stessi. Forse siamo troppo romantiche, ma nella realtà di oggi è difficile trovare, soprattutto tra noi giovani, un rapporto del genere.
Negli anni il concetto d’amore ha subito uno slittamento semantico, basti pensare a come alcuni dei poeti del passato dipingevano la figura della donna nei loro componimenti, e come invece i cantanti di oggi, che sono le figure più vicine ai poeti di ieri, descrivono la donna.
Nel corso di quest’anno scolastico, siamo riuscite a fare un confronto diretto tra l’amore di ieri e l’amore di oggi, in particolar modo ci siamo soffermate sullo Stil Novo, una corrente letteraria fondata da Guido Guinizzelli, che aveva come temi la nobiltà d’animo, il cuore gentile e la donna-angelo, oggi del tutto anacronistici.
Andiamo per gradi ed analizziamo un estratto della poesia di Guido Guinizzelli Io voglio del ver la mia donna laudare:
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella Dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.[…]
Come possiamo ben notare il poeta paragona la donna a due fiori: la rosa e il giglio, simboli del mondo biblico e attribuiti alla figura della Madonna; oltretutto Guinizelli metterà sullo stesso piano la Donna e la stella Diana (dal latino Dies=giorno) scopertasi a seguito di studi come pianeta “Venere”, nonché la prima luce che illumina il cielo al mattino.
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’om pò mal pensar fin che la vede.
Guinizelli afferma inoltre che solo un uomo nobile di cuore può beneficiare del passaggio della donna, la quale toglie all’uomo ogni capacità di pensare male.
E invece le canzoni di oggi?
Ehi- ehi, uo-uoo, ho troppe bitch intorno (via, via).
Ehi-ehi, uo-uoo, non so più quale scegliere (boh)
La donna nella strofa della canzone di Dark Polo Gang , viene descritta come un oggetto che non ha alcun valore e i cantanti sono quindi convinti di poter “possedere” tutte le donne che vogliono. E ancora:
Ho i soldi in tasca e lo zio Tommy che mi scorta,
scelgo una tipa, nessuna dice di no,
me la portano in camera con una vodka
canta Sfera Ebbasta, rivelando un approccio misogino che lo rendo sicuro del fatto che tutte le donne acconsentano alle sue avances, reputandole così prive di personalità e di capacità di scelta.
La differenza è notevole e, probabilmente, a causa degli standard a cui noi ragazze oggi siamo abituate, non ci saremmo mai aspettate che in passato alcuni uomini potessero avere questa diversa concezione dell’amore.
Ad oggi, il più delle volte, sono proprio i testi dei cantanti che tendono a screditare la donna, vista come un essere da cui trarre unicamente piacere: i ragazzi pensano di poter conquistare quante più donne possibile e questo li porta addirittura ad essere considerati fighi.
Ora chiediamo a voi, vi sembra corretto? Quale considerazione di Amore e di Donna vi sembra la più appropriata?
Articolo e immagini a cura di Mariasofia Ianniello, Rossella Lanni e Giada Passariello