Cosmetica latina spiegata da Ovidio

L’importanza dei cosmetici, che nell’ultimo decennio ha abbracciato anche l’aspetto economico, risale già all’età classica. Il poeta latino del I secolo a.C. Publio Ovidio Nasone, con l’opera “Medicamina Faciei Feminae” ci offre un’importante testimonianza antropologica e sociale. Dal centinaio di versi pervenutoci, abbiamo recuperato ben cinque ricette di bellezza. Nonostante lo scrittore elenchi delle cure cosmetiche, nell’introduzione dell’opera, Ovidio spiega che l’aridità d’animo non può essere coperta dalla bellezza esteriore:
Sufficit et longum probitas perdurat in aevum, perque suos annos hinc bene pendet amor (vv.49-50)
La qualità dell’animo è sufficiente e dura per lungo tempo, e proprio nella sua durata l’amore ha una ragione per esistere.

File:Impero romano d'oriente, contenitore per cosmetici, avorio e oro, 500-550 dc ca.jpg - Wikimedia Commons
1. Per avere una pelle più brillante dello specchio Ovidio propone di applicare sul viso una maschera, che si ottiene riducendo in poltiglia e facendo asciugare al vento un impasto:
▪ 2 libbre (655 grammi) di grani d’orzo africano pelati
▪ 2 libbre (655 grammi) di lenticchie
▪ 10 uova
▪ 12 bulbi di narciso
▪ farina di frumento toscano
▪ miele

2. Il rimedio alle macchie del volto è una maschera preparata con i seguenti ingredienti:
▪ 3 libbre di semi giallastri di lupino abbrustolite
▪ Macinato di biacca, spuma del salnitro rosso e giaggiolo
▪ Mezza doccia di alghe marine
▪ Miele

3. Per detergere a fondo la pelle, Ovidio consiglia di aggiungere uno stesso peso di nitro e incenso, un piccolo di dado di mirra densa e di gomma della corteccia al miele

romanoimpero.com: CURE DI BELLEZZA NELL'ANTICA ROMA

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4. Ai rossori del volto si può rimediare con una maschera preparata con i pochi ingredienti elencati:
▪ 5 scrupuli (6,25 grammi) di finocchio
▪ 9 scrupuli (11,25 grammi) di mirra
▪ petali secchi di rosa, incenso e sale libico in egual misura

5. Pestare papaveri rossi in acqua gelida per un blush che evidenzi il colore delle gote.

La pelle lucente, l’assenza di imperfezioni, le guance colorite sono solo modi per sentirsi curati, ma non caratterizzano la persona. Ovidio più di duemila anni fa ci mostra il vero motivo della cosmetica, dimostrando che la cura di se stessi e del proprio aspetto non ha il fine di apparire piacevoli per altri, ma di imparare ad amarsi e a rispettare il proprio corpo. Il make up non deve essere un’esigenza imposta dall’esterno ma una profonda necessità del singolo utile a stare bene con se stesso.

Articolo e immagini a cura di Miriam Damiano,
Francesca Cecere e Giada Mainolfi.

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