Marina Capone
Marina Capone notaio, tra le prime donne a svolgere questa professione in Valle Caudina, pacifista, social, brillante, estremamente colta, ci racconta di aver dedicato con passione e determinazione molta parte della sua vita allo studio, cui era stata avviata sin da bambina dal papà, preside del Liceo Classico di Airola. Segno zodiacale cancro, ci rivela la sua passione per l’arte, la musica, la lettura, i viaggi e la città di New York.
Qual è stato il suo percorso per ricoprire questo ruolo?
Per diventare notaio bisogna necessariamente avere la laurea magistrale in giurisprudenza, fare pratica notarile presso un altro notaio per diciotto mesi per accedere poi al concorso, che prevede dapprima tre prove scritte. Una prova per gli atti inter vivos, atti che riguardano le donazioni, le compravendite e i mutui o le società; uno che riguarda gli atti mortis causa di un testamento; e gli atti che riguardano il diritto societario, vale a dire le varie sfaccettature degli atti costitutivi di società. Il concorso prevede poi una parte pratica, una teorica e la soluzione di un caso. È un percorso molto lungo e difficile, ma con la determinazione, intesa come costanza di studio, si ottiene sempre tutto. Sono sempre stata abituata alla scrivania, anche per educazione familiare. Studiare non mi è mai pesato, mi è sempre piaciuto.
Come mai ha scelto di intraprendere la carriera da notaio?
Ho sempre pensato di fare il notaio, ma ho anche pensato di fare il concorso per la magistratura. La scelta si è posta per un motivo molto specifico: il notariato ha una funzione di pubblica fede, cioè è un pubblico ufficiale al quale lo Stato ha affidato il potere di fare piena prova legale di tutto ciò che accade. Il notaio deve tutelare tutti i soggetti, garantendo il diritto di ognuno. Tuttavia ho condotto l’esperienza di magistrato, perché sono stata nominata al tribunale di Benevento, ma ho sempre preferito tornare al notariato.
Ha mai subito discriminazioni in quanto donna nel suo percorso?
Non mi sono mai posta il problema di essere donna, per cui non ho avuto nessun problema. Ma essendo una professione libera, nella concorrenza c’è stato il cosiddetto cameratismo maschile. Rimanendo se stessi e non lasciandosi condizionare, si supera questa cosa e non ci si fa più caso.
Come concilia la carriera con la vita privata?
Nella carriera notarile, essendo una libera professione, c’è possibilità più ampia di conciliare le cose.
Nell’ordine notarile ha registrato un’apertura nel tempo verso le donne?
Dopo cento anni, abbiamo avuto un presidente donna nel Consiglio Nazionale del Notariato, nonostante i ruoli apicali sono sempre praticati dagli uomini. Fino a qualche anno fa le donne notaio erano circa il 10%, ora si è raggiunta la parità.
Come vede la donna nella società di oggi?
L’auspicio è sempre una partecipazione paritaria di uomini e donne sotto tutti gli aspetti.
Nel 2023 ha ancora senso parlare di festa della donna?
Sì, intesa come festa dei risultati ottenuti, ma intesa anche come momento per riflettere su quello che ancora bisogna ottenere.
Cosa fa nel tempo libero?
Mi dedico alla casa, alla famiglia e amo viaggiare. New York mi è piaciuta moltissimo e vedendo le vostre locandine dei musical mi è venuto in mente di quando andai a Broadway a vedere Il fantasma dell’opera e Mary Poppins. New York è una città bellissima, molto moderna. Londra anche è una città molto bella, moderna, e poi c’è il fascino di Parigi simile a Roma con le grandi strade.
Quali sono le sue letture preferite? E che tipo di musica ascolta?
Da ragazza leggevo moltissimo tanto da trascorrere intere notti per finire un libro, ma negli ultimi anni sto leggendo di meno, un po’ per problemi di vista e un po’ perché non mi sto dedicando tanto ai romanzi che sono la mia passione. Ultimamente leggo più libri d’arte, a cui sono particolarmente interessata. Credo che sia importante conoscere ed osservare, ed educare al bello, così da rispettare ciò che conserviamo con passione. Ascolto la musica a volume altissimo perché voglio sentirla davvero. Mi piace la musica di tutti i generi e ultimamente sto apprezzando molto la musica neomelodica.
Quale messaggio vuole lasciare alle giovani donne?
Essere positive, propositive, essere se stesse, non lasciarsi schiacciare dalle difficoltà e da chi volesse tarpare loro le ali.
Articolo e immagini a cura di Miriam Damiano, Annamaria Principe, Dario Gallo e Carola Cinnante