IL GIORNO DI SAN VALENTINO FRA MITO E REALTÀ

Al centro della festa degli innamorati troviamo la figura di Cupido, negli anni più volte associata a diversi personaggi, a partire dal dio greco Eros fino al cristiano San Valentino. Ancora oggi Cupido suscita l’interesse delle persone che si interrogano su come avvenga il fenomeno dell’innamoramento: forse è provocato proprio dalle sue frecce? Abbiamo deciso di analizzare questo fenomeno portando Cupido nella nostra scuola, mettendoci nei suoi panni e intervistando i nostri compagni per aiutarli a dichiararsi a una persona di cui sono innamorati o semplicemente a un amico.

Prima di tutto però ci siamo chiesti: chi è Cupido?

Cupido, meglio conosciuto come Eros, è il dio greco dell’amore. La sua storia insieme alla bellissima Psiche è stata narrata da Apuleio nella favola “Amore e Psiche”; Venere, gelosa della bellezza di Psiche, ordinò ad Amore di farla innamorare di un brutto mostro. Lui accettó l’ordine ma inaspettatamente colpí se stesso con la freccia e si innamoródi Psiche, finendo per proteggerla. Dopo aver seguito gli ordini delloracolo di Apollo (pregato da suo padre affinché la figlia trovasse qualcuno che la amasse), Psiche fu portata in cima a una rupe per sposarsi con un mostro. Al posto del mostro, fu accolta da Cupido, che la condusse nel suo palazzo. Cupido le faceva visita solo di notte e le vietò di guardarlo in volto. Psiche obbedì ma, dopo aver subito l’influenza delle sue sorelle, decise di infrangere il divieto e così guardò Cupido mentre dormiva: Psiche si innamorò perdutamente di lui dopo aver visto il suo volto, ma lui scappò perché il patto era stato violato. Eros si recò così da sua madre (Venere) e con lei ebbe una discussione riguardante il suo amore per la giovane. Dopo aver chiesto invano aiuto ad altre divinità, Psiche decise di affrontare direttamente Venere per ottenere il permesso di stare con Amore. Venere le impose quattro prove sempre più difficili; dopo l’ultima prova, Psiche diventò immortale. Così trionfò l’amore e i due innamorati ebbero anche un figlio.

Ancora oggi questa leggenda prende vita, soprattutto nel giorno di San Valentino, quando gli innamorati di tutto il mondo sperano che Cupido lanci la sua freccia per far sì che vengano ricambiati. Tuttavia, molte volte le cose non vanno come sperato e le leggende rimangono solo storie del passato, ricordate e raccontate. Così, abbiamo deciso di travestirci da Cupido per alcuni giorni e abbiamo intervistato persone nella nostra scuola. Il nostro obiettivo? Far sì che attraverso di noi potessero dichiararsi apertamente o semplicemente far sorridere un amico o un’amica. Questa esperienza ci ha fatto comprendere ancora di più l’importanza del coraggio nell’esprimere i nostri sentimenti e nella condivisione di gioia e affetto con gli altri.

Articolo e immagini a cura di Raffaella Mauro, Ilaria Palluotto e Emanuela Lombardi

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