SANREMO 2024 – SERATA COVER: E LA MERITOCRAZIA?

Sanremo. La serata cover degli artisti in gara al festival è sempre uno dei momenti più apprezzati della competizione. Si sono esibiti uno dopo l’altro i 30 cantanti partecipanti con delle performance strepitose. I due finalisti a contendersi la vittoria sono stati Geolier e Angelina Mango.

Geolier con un medley, dal titolo “Strade”, si è esibito con Luché, Gigi D’Alessio e Guè Pequeno, scelta furba volta ad assicurarsi più voti, che in effetti si sono moltiplicati.

Angelina Mango omaggia il padre con un’interpretazione personale, intensa ed emozionante della canzone “La rondine”, accompagnata dagli archi dell’orchestra di Roma. Riesce a penetrare nell’animo del pubblico, senza parole, e a commuovere con una voce che da i brividi.

Ad aggiudicarsi il premio della gara cover è Geolier: l’Ariston fischia.

Perchè?

La lettura immediata vedeva Geolier, come capro espiatorio in quanto rappresentante di un certo tipo di napoletanità facendo leva sull’astio tipico dei settentrionali contro il sud.

La presenza di Napoli sul palco dell’Ariston è sempre uno “schiaffo morale” ma questa volta la questione non riguarda nè Napoli né i napoletani.

Quanta valenza ha avuto la meritocrazia? Perché Angelina Mango nonostante abbia “spezzato” il cuore del pubblico, non ha vinto la serata?

Bene, la risposta è semplice: l’arte viene svilita dal trend, dalla moda.

L’arte è per pochi, il trend è per la comune massa.

Sui social tutti vogliono che Geolier salga al primo posto per riscattare Napoli, ma non è questo il modo adatto, perché il riscatto di Napoli non si deve né ad una vittoria di un festival, né ad una vittoria di uno scudetto: si vede dalla bella città che è e dalla bella gente che la anima.

Geolier è partito da zero, sì, ma tutti hanno una storia difficile dalla quale sono riusciti ad emergere

positivamente. Davvero si crede che Angelina abbia la strada spianata solo perché è figlia d’arte?

È un eufemismo dire che Angelina non sia brava, è eccezionale. Molti affermano che il suo successo sia dovuto all’essere figlia di Mango”, ma si sbagliano, in quanto dimostra sempre più la sua bravura. Davvero essere figlia d’arte è facile? Angelina ha dovuto lavorare il doppio per dimostrare carattere, talento e bravura. A me sembra che quanto accaduto ieri sera sia il riflesso di una società in la meritocrazia sta diventando pura utopia, l’immagine predominante su tutto.

Bisognerebbe provare ad essere oggettivi e capire se quanto successo sia giusto o meno, o meglio capire se la meritocrazia ci sia stata indipendentemente da tifo per uno o l’altro cantante.

Articolo e immagini a cura di Angelo De Nitto

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