DCA: tra serie e realtà
Per DCA si intendono i disturbi del comportamento alimentare, che consistono in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico.
Tre milioni – un numero grande, pesante, grave – sono le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare in Italia. Anoressia, bulimia sono i più comuni, ma di cosa parliamo esattamente?
Il termine anoressia significa letteralmente “perdita dell’appetito”: è un termine utilizzato per indicare coloro che vorrebbero mangiare, ma rifiutano il cibo per paura di ingrassare. La parola bulimia, invece, è un termine di origine greca che significa proprio “fame da bue” e indica un disturbo caratterizzato da un rapido ingerimento di una grande quantità di cibo seguito da comportamenti compensatori come vomito, digiuno o attività fisica eccessiva. Inizia con l’abbuffata e si conclude con una sensazione di disgusto, disagio e paura di ingrassare.
Le conseguenze di questi disturbi possono essere molto gravi sia per la salute fisica, sia psicologica: ne risente infatti soprattutto l’autostima.
Blair: una delle protagoniste indiscusse della serie, ricca, bella, un’icona al tempo stesso odiata e amata, ma dietro la sua vita patinata si nasconde una ragazza insicura che ci mostra, in alcuni episodi, proprio di soffrire di bulimia.
C’è una scena abbastanza cruda nella prima stagione, in cui Blair mangia in maniera incontrollata la sua torta preferita, mentre si ripercorre il suo rapporto complicato con il cibo attraverso una serie di flashback, che mostrano quanto la ragazza soffra per raggiungere standard estetici e sociali molto elevati, ma anche come riversi nel cibo le sue frustrazioni personali.
Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
Il Fondo è stato istituito ad ottobre 2021, con dotazione di 25 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, dando a molti la speranza di un supporto concreto per la cura di queste malattie e aprendo le porte ad un futuro diverso: la cura dei disturbi e del comportamento alimentare, infatti, richiede un approccio specializzato, che non trova spazio negli ordinari reparti psichiatrici.
I disturbi alimentari: decisioni controverse
A temere maggiormente negli ultimi giorni sono proprio le persone che soffrono di questi disturbi, perché il Parlamento ha cancellato il fondo per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare. Ciò ha dato inizio a numerose manifestazioni in tutta Italia, promosse da Chiedimi Come Sto (Udu e Rete degli Studenti Medi), Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta DCA, Maruska Albertazzi e Silvia Persico: la mobilitazione vuole denunciare proprio l’assenza di risorse per affrontare i disturbi alimentari che tantissime famiglie si trovano ad affrontare: anoressia e bulimia non sono una scelta. Le cure sono necessarie.
Tuttavia, a seguito delle forti polemiche, il Governo ha deciso di fare marcia indietro: il ministro della salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato nel question time alla Camera che un emendamento al decreto Milleproroghe mette a disposizione un «fondo di 10 milioni di euro per il 2024. Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario, il primo aprile, sarà garantita la piena erogazione delle prestazioni».
Una, due, tre, quasi quattro milioni di voci hanno gridato a gran voce la paura per la propria malattia, l’incertezza del futuro: speriamo che una decisione politica non metta a rischio terapie e cure per chi, digiunando o vomitando, soffre e si svuota fino a morire.
Articolo e immagini a cura di Rossella Lanni e Giada Passariello