Daina Taimina: uncinetto iperbolico

Cosa c’entrano geometria e lavoro all’uncinetto? Daina Taimina ha dimostrato come sia possibile trovare soluzioni semplici a problemi considerati a lungo impossibili da risolvere: quello che manca è, a volte, un punto di vista femminile.

Nata nel 1954 a Riga in Lettonia, Daina Taimina è una matematica nota soprattutto per il suo contributo nella rappresentazione degli spazi iperbolici attraverso modelli realizzati all’uncinetto. 

 

Lo spazio iperbolico

Un piano iperbolico è geometricamente l’opposto di una sfera: mentre nella sfera la superficie si chiude su sé stessa, un piano iperbolico è una superficie la cui curvatura è costantemente negativa, come succede in alcuni organismi, dall’insalata riccia ai coralli, ai molluschi marini.

Per migliaia di anni lo spazio iperbolico non è esistito, o, almeno, questo è ciò che pensavano i matematici, i quali credevano che ci fossero solamente due tipi di spazio: quello euclideo (quindi piano) e quello sferico. 

È solo nel XIX secolo che l’ungherese Janos Bolyai e il russo Nikolaj Ivanovič Lobačevskij pubblicarono i primi studi sulla geometria iperbolica, riuscendo però a spiegare lo spazio iperbolico solo in teoria e, nonostante i matematici avessero provato per più di un secolo a rappresentarlo fisicamente, nessuno ci era mai riuscito. 

 

Il contributo di Taimina

Nel 1997 Daina Taimina partecipò ad un convegno alla Cornell University di New York: delusa dal modello utilizzato per rappresentare il piano iperbolico, troppo fragile perché fatto di carta, la matematica ebbe l’idea di realizzarne uno lavorato a maglia. Osservò che, aumentando il numero di maglie in modo costante, mano a mano che si passava alla fila successiva  si otteneva un piano iperbolico sotto forma di modello ad uncinetto. 

E iperboliche è l’aggettivo giusto per definire le sue creazioni: se il tempo necessario per lavorare le prime file è minimo, le ultime file impiegano ore ad essere completate.

La geniale intuizione di Taimina ha così aperto nuove prospettive nel mondo della geometria, perché finalmente gli studiosi potevano toccare una superficie fino a quel momento osservabile solo in maniera astratta. 

Cresciuta in Lettonia, dove è ancora forte la tradizione artigianale, Taimina ha imparato a lavorare all’uncinetto da bambina. Il suo lavoro è l’esempio perfetto del forte contributo femminile alla scienza: l’idea dei piani iperbolici realizzati all’uncinetto non sarebbe mai stata concepita da un uomo, mentre Taimina è riuscita a trasformare un hobby tradizionalmente femminile in una rivoluzionaria invenzione scientifica fino ad allora considerata dagli studiosi irrealizzabile.

Le creazioni all’uncinetto di Daina Taimina hanno superato il solo ambito della scienza: i suoi modelli sono oggi considerati delle vere e proprie opere d’arte e sono stati esposti in mostre d’arte in molte parti del mondo, tra cui anche l’Italia. 

 

Articolo e immagini a cura di Sofia Lauriello

 

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