Chiara Parrella

Chiara Parrella commercialista, mamma, ex vice sindaco e presidente del consiglio comunale di San Martino Valle Caudina, segno zodiacale gemelli, dolce, determinata ci svela come conciliare la professione, la carriera politica e la vita privata.

Quale e come è stato il percorso per ricoprire questo ruolo?

Mi sono laureata a 26 anni in Economia e Commercio, poi, dopo aver praticato tirocinio per svariati anni e dopo aver superato l’esame abilitante alla professione, sono diventata una commercialista. Il percorso è stato caratterizzato da numerosi sacrifici, perché quando ci si pone un obiettivo bisogna avere la consapevolezza di dover affrontare diverse problematiche per far sì che questo possa realizzarsi. Bisogna studiare con costanza e determinazione e piano piano la strada diventa in discesa. Il mio sogno da bambina era quello di diventare una ballerina e sicuramente la commercialista non rientrava nei miei progetti futuri. Sinceramente durante il mio percorso scolastico non ero proprio sicura di intraprendere questa carriera. Questa professione mi piace perché prevede molto tempo a contatto con i cittadini, il pubblico e le attività che ci sono nel proprio territorio, e permette di conoscere meglio il proprio paese da un punto di vista sociale ed economico. Inoltre io sono molto legata alla zona in cui vivo, al mio territorio e alla mia famiglia e, dunque, la libera professione mi ha consentito di rimanere nel mio paese.

Qual è l’esperienza più significativa che ha avuto nel suo percorso lavorativo?

L’ambito lavorativo mi ha dato l’opportunità di frequentare anche l’ambiente politico-amministrativo, un’esperienza che consiglio fortemente ai ragazzi. Vale la pena fare qualcosa per migliorare il proprio territorio affinché si possa creare un futuro per le generazioni successive. È possibile conoscere in piccolo il mondo, amministrando un piccolo comune come il nostro: è come avere il ruolo di formare una grande famiglia, per cui si combatte ogni giorno. Inoltre, amministrare con passione e dedizione, permette di essere coinvolti emotivamente nel proprio lavoro, poiché mediante l’amministrazione vengono messe in atto parole e promesse fatte dalla politica.

Come concilia la carriera con la vita privata?

È sicuramente difficile ma fattibile, c’è bisogno di tanta volontà e determinazione e in particolare bisogna avere il giusto supporto da parte della famiglia, dunque è necessaria parecchia collaborazione da parte di chi ci è vicino. Sono mamma di tre figli di diverse età. Il ruolo di madre è complesso e delicato, sono dolce ma severa ma soprattutto cerco sempre di organizzare le giornate al meglio. Il segreto è la collaborazione ma soprattutto l’organizzazione.

Ha mai subito discriminazioni in quanto donna nel suo percorso?

Sinceramente nel mio settore non mi è mai capitato, nonostante sia stata l’unica donna in consiglio comunale.  Nel mio piccolo non ho mai subito discriminazioni di questo genere.

Ha avuto un’altra donna a cui si è ispirata o a cui si ispira?

Una donna in particolare no, più un ideale di donna, in particolare di quelle che hanno combattuto per i propri diritti o per difendere le proprie libertà. Dunque una donna che ha uno scopo da realizzare e lo pone come obiettivo centrale senza farsi influenzare dai pregiudizi altrui. Se devo pensare alle donne che hanno fatto grande l’Italia ce ne sono diverse, da numerosi aspetti e punti di vista.

Come vede la donna nella società di oggi?

In questi ultimi cent’anni la donna ha combattuto tanto ed è riuscita ad arrivare ad un elevato livello di affermazione all’interno della società. Basti pensare al fatto che la donna ha avuto per la prima volta il diritto al voto il 2 Giugno del 1946 e ad oggi vi è un Presidente del consiglio donna. Ci sono le donne che occupano i vertici più alti sia a livello sociale che lavorativo, per lo meno in Italia la donna rappresenta il fulcro di ogni cosa.

Secondo lei, nel 2023, ha ancora senso parlare della festa della donna?

La festa della donna è importante, in quanto si onora la figura femminile nella storia, per ricordare anche tutte le donne che hanno perso la vita per affermare la propria libertà. Non è da intendersi come una festa ma come una celebrazione del cammino per l’emancipazione, la donna va festeggiata tutti i giorni.

C’è un messaggio che vuole lasciare alle giovani donne?

Siate determinate e pensate sempre che un risultato si ottiene attraverso sacrifici, nulla viene regalato né tanto meno avviene per caso, per cui non lasciatevi condizionare dai pregiudizi e pensate che nella vita ci sono tante priorità, diverse per ciascuna di noi, ma bisogna essere tenaci e determinate, pronte al sacrificio sempre seguire i propri ideali e raggiungere i propri obiettivi.

Articolo e immagini a cura di Amanda Cecere, Antonia D’Apruzzo, Erica Finelli

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