The Crown all’italiana
I titoli presentati di seguito trattano degli “anni di piombo” e oltre, anni di stragi, attentati terroristici, rapimenti e omicidi, dalla fine degli anni Sessanta agli inizi degli anni Novanta.
- Esterno Notte, docuserie firmata Marco Bellocchio. Il racconto del rapimento, nel 1978, del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro. I cinquantacinque giorni più lunghi della repubblica italiana rappresentati in una metafora perfetta e dissacrante come una Via Crucis: Aldo Moro porta la croce e il peso di tutti peccati del partito democristiano, che resta immobile e indifferente a guardare. In questa storia a parlare sono i corpi: i tic e le movenze di Moro, la pelle ‘macchiata’ e la figura contorta di Cossiga, la decadenza di papa Paolo VI, il sonno tranquillo di Andreotti.
- Il Nostro Generale, serie TV firmata RAI che ruota intorno alla figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Sono narrati da uno dei suoi uomini fidati, Nicola, le sue operazioni contro le BR e, come dopo lo scandalo P2 e con il pretesto di una promozione, viene allontanato dagli incarichi e costretto ad accettare il ruolo di prefetto a Palermo, dove gli furono promessi poteri e risorse speciali per combattere Cosa Nostra. Ciò non avvenne e venne così lasciato solo ad incontrare la morte nella strage di Via Carina il 3 settembre 1982.
- Il Divo – la spettacolare vita di Giulio Andreotti di Paolo Sorrentino. Protagonista la figura emblematica di Giulio Andreotti, principale esponente della DC (democrazia cristiana) in prima fila nella politica italiana per la gran parte della metà del ventesimo secolo. Sebbene il film verti sulla figura di Andreotti dal suo settimo governo (1991 – 1993) ai processi che lo vedono accusato di associazione mafiosa, non mancano i riferimenti al rapimento Moro, alle collusioni tra politica e Cosa Nostra, alla loggia P2, agli intrecci politico-finanziari che coinvolgono lo Stato, il Vaticano e la Massoneria, fino ad arrivare a Tangentopoli ed al definitivo tramonto della Democrazia Cristiana. Pagine della storia del nostro paese a cui Andreotti sembra essere sempre, indirettamente o direttamente, legato. Tra verità e pura finzione scenica si delinea la figura di un uomo pacato, cinico, astuto, puntiglioso e impassibile dinanzi ogni evento. Da qui l’ironico sketch di Massimo Troisi durante un’intervista di Pippo Baudo: io Andreotti l’avrei voluto avere come padre … sta da 40 anni in Italia e sono successi delitti, mafia, servizi segreti deviati, stragi… non si è mai accorto di nulla.
Articolo e immagini a cura di Francesca Mainolfi
e Miriam Vernillo