Noi donne: il taccuino delle donne

Le nostre ragazze della 4F del Liceo delle Scienze Umane si sono cimentate nella realizzazione di un opuscolo, dal titolo Noi donne: il taccuino delle donne, riguardante le più frequenti problematiche femminili. I quattro capitoli in cui è strutturato forniscono indicazioni sulle difficoltà che ogni ragazza deve affrontare talvolta con vergogna: mestruazioni, impatto emotivo degli ormoni, cellulite e scomodità dei tacchi. Abbiamo deciso di intervistarle per avere maggiori informazioni sul loro interessante lavoro.

Com’è nata l’idea?

MARIKA: È nata perché il professore di Scienze motorie e sportive Plenzick ci ha affidato questo compito, dandoci molta fiducia poiché come classe non avevamo mai svolto questo genere di lavoro. L’opuscolo è rivolto un po’ a tutti perché non tutti conoscono i problemi delle donne, noi stesse scrivendolo abbiamo scoperto delle cose che ci riguardano ma che non sapevamo, soprattutto riguardo il ciclo. Ci ha dato modo di riflettere sulla nostra condizione di donna che è spesso sottovalutata. Ci siamo confrontate con siti molto affidabili, come Clearblue per il ciclo e My Personal Trainer per il dolore dei tacchi di cui abbiamo parlato nell’ultimo capitolo. Abbiamo affrontato anche i problemi relativi allo stato d’animo delle donne prima e dopo il ciclo, ma ancora cellulite, tacchi, diete…

Qual è la cosa che avete scoperto che vi ha scioccato di più?

MARIKA: Secondo me il falso ciclo delle gravidanze è stata la più sconvolgente: molte donne pensano di avere il ciclo che in realtà è proprio l’inizio della gravidanza.

ANNAMARIA: Sono infatti residui del vecchio ciclo che capita soprattutto quando il precedente è abbondante.

A cosa vi siete ispirate?

ANNAMARIA: Più che ispirate ci siamo confrontate tra di noi e abbiamo notato che come classe una cosa che avevamo in comune era proprio il fatto di essere tutte femmine, tranne un ragazzo. Così abbiamo deciso di parlare tra di noi, soffermandoci sui nostri problemi maggiori e sulle cose che potevano ricollegarsi alla materia per cui ci era stato assegnato, ovvero Scienze motorie. Abbiamo cercato anche di trovare delle soluzioni a questi problemi, perciò sarebbe carino che sia le ragazze che i ragazzi del Fermi lo leggessero.

ELENA: Se i ragazzi venissero a conoscenza di queste cose potrebbero avere maggiore comprensione ed empatia verso noi ragazze in determinati giorni.

È stato liberatorio scrivere dei tabù femminili?

MARIKA: Sì soprattutto con i tacchi, perché è una cosa che accomuna tutte le donne e sapere che quei tacchi fanno male è proprio come dire “Vedete cosa facciamo per sembrare belle!”.

ANNAMARIA: È stato liberatorio anche per il fatto che di solito non si parla di ciò, di conseguenza vedere un professore così interessato ai problemi che abbiamo noi e riuscire finalmente a parlarne e capirli (perché molte di noi erano ignare della maggior parte delle questioni affrontate), ci ha rasserenato.

ELENA: Anche per i problemi riguardanti la cellulite, per cui molte ragazze hanno poca autostima, abbiamo cercato dei consigli per affrontarli e quindi migliorare la considerazione di sé.

MILENA: Il lavoro ci è stato assegnato da un professore di Scienze motorie, pertanto abbiamo inserito anche l’attività fisica da svolgere per diminuire la cellulite e per risolvere i problemi dei tacchi.

ANNAMARIA: In più una cosa che secondo me è molto sottovalutata e che abbiamo deciso di approfondire è la gestione dei problemi ormonali, perché noi ragazze a differenza dei ragazzi avendo il ciclo mestruale abbiamo dei problemi in più, sia a livello fisico che psicologico. Abbiamo consigliato di non sottovalutarli, suggerendo anche dei modi per tenerli a bada.

È stato più facile scrivere il capitolo sull’aspetto psicologico dei problemi ormonali, in quanto classe dello Scienze Umane, o più difficile?

ANNAMARIA: La parte più difficile è stata più che altro confrontarsi, per sapere se era una cosa comune o che avevamo solo noi. Noi ci siamo affidate alle ricerche su internet, ma essendo problemi comuni a tutte noi c’era bisogno del confronto, perciò ne abbiamo prima parlato in classe e poi abbiamo scritto. Riguardo i tratti psicologici abbiamo cercato di approfondirli non solo in base a quello che abbiamo studiato ma anche in base a quello che proviamo. Di conseguenza è stato difficile ma non tantissimo.

Quindi anche questo è stato liberatorio, perché avete espresso ciò che pensavate voi riguardo ai temi trattati.

ANNAMARIA: Sì

Va bene ragazze l’intervista è terminata, ma vorremmo chiedervi qualche aneddoto, magari di quando scrivevate in classe con il professore e avete scoperto qualcosa di divertente.

MARIKA: Noi abbiamo anche messo una frase finale, che abbiamo scelto tra tante perché secondo me è quella che più ha accomunato il nostro lavoro.

ANNAMARIA: Volevamo anche dire che quando ci è stato assegnato questo compito molti professori non ci hanno creduto più di tanto. Il prof Plenzick è stato il primo professore a darci questa opportunità perché non siamo una classe modello, anzi molti dicono che siamo un gruppo molto frammentato. Questa esperienza è stata utile proprio perché ci ha tenuto unite, di conseguenza è un lavoro secondo me da proporre anche ad altre classi. Inoltre il professore ha distribuito 21 copie dell’opuscolo in formato ridotto, una a testa.

MARIKA: Per noi è stato gratificante che il professore abbia creduto in noi.

“DONNE. SIAMO PERFETTAMENTE IMPERFETTE. MA CI PIACE COSÌ E NON INCOLPIAMO NESSUNO PER ESSERLO, ANZI, SE NON FOSSIMO COSÌ, PROBABILMENTE CI INVENTEREMMO DA SOLE”.

Noi di NotiziedalFaro vi consigliamo di leggere l’opuscolo, realizzato dalla 4F con tanto impegno e dedizione.

Articolo e immagini a cura di Miriam Damiano, Giada Mainolfi e Francesca Cecere.

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