Il Fermi ricorda la Shoah
Senza la dimensione del ricordo, noi saremmo nulla; il passato ci restituisce le nostre radici, quello che siamo stati, ci dice da dove veniamo, chi siamo, che percorso stiamo facendo o abbiamo concluso e ci aiuta a non fare gli stessi sbagli, ci protegge da incontri o strade intraprese che ci hanno fatto soffrire.
-Chiara Corte Rappis
Il 27 gennaio ricorre la giornata della memoria, per non dimenticare le vittime dell’Olocausto. Il Fermi ha promosso una serie iniziative per rafforzare lo spirito di solidarietà e di collaborazione nelle nuove generazioni e evitare che questa forma d’odio possa perpetrarsi. È necessario conoscere la storia per diffondere culture ‘altre’: inclusione, solidarietà, collaborazione, pace. Le proposte del nostro Istituto sono un inno alla riflessione e alla sensibilità. La Shoah: una ferita aperta nella storia è il nome del concorso interno alla nostra scuola, che ha visto coinvolti tutti gli studenti in questa settimana e ha portato i giovani a realizzare degli elaborati per celebrare il dovere di ricordare la Shoah . Oltre a questa attività abbiamo partecipato all’incontro con Edith Bruck, deportata sopravvissuta, scrittrice e regista. La sua vita è stata stravolta già dal 1938 quando fu costretta a lasciare la scuola e quando nel 1944 i fascisti irruppero in casa sua e deportarono lei e la sua famiglia. L’intervista ha emozionato e ha fornito informazioni sulla storia di una dei pochi sopravvissuti di origine ungherese, una storia che parla di orrore, ma anche di una piccola luce che ha portato alla salvezza. L’intervista può essere recuperata su youtube al canale: Fondazione museo della Shoah. Un altro momento molto intenso e toccante è stato quello svolto dalle classi terze: la lettura condivisa del testo Anna e Zef, di Ad de Bont, che si è ispirato per la scrittura di questa pièce teatrale alla già nota vicenda di Anna Frank. Gli allievi in circle time con la guida degli esperti dell’associazione Condividiamo di Cervinara hanno letto e discusso il testo, la riflessione è stata intensa e ricca di osservazioni riguardanti le idee di odio, vendetta e giustizia. Sarà possibile nella giornata del 27 gennaio selezionare un film tra quelli proposti dalla commissione Shoah, proiettarlo e aprire una riflessione sul tema. Le scelte variano dai film più vecchi a quelli più innovativi, vi si può trovare un classico Il bambino con il pigiama a righe oppure un film più antico come Jona che visse nella balena. I film, ormai, sono un mezzo di comunicazione molto importante per il pubblico giovanile. Anche in questo caso, sono una fonte di intrattenimento che serve ad educare lo spettatore e ad associare al racconto le immagini di un’orrenda vicenda. La settimana serve a non dimenticare quello che è successo e ha il compito di far ricordare il dolore che hanno vissuto milioni di persone, perché non accada più. Il professore G. Desiderio, infine, racconterà in Auditorium alle classi quarte e quinte La storia di Arpad Weisz tra calcio, fama e antisemitismo.
Articolo e immagine a cura di Chiara Armellino, Federica Cecere, Maria Ciotta, Ludovica Luciano, Federica Buonanno e Irene Russo