L’esperienza immersiva: Van Gogh a Napoli

Tutti almeno una volta abbiamo sognato di immergerci in un quadro, oggi questo è diventato possibile grazie ad una mostra multimediale a Napoli. È un nuovo modo di vivere l’arte ed immergerci in essa, di andare oltre all’immagine per cogliere significati più profondi.

La mostra riguarda Van Gogh, uno degli artisti più noti e amati degli ultimi tempi che, con le proprie opere, riesce a trasmettere emozioni inesprimibili: con i colori della sua tavolozza ci rimanda ad un mondo surreale fatto di bellissime notti stellate.

DOVE? A Napoli, presso la chiesa di San Potito, dove l’intero spazio è stato trasformato in un’esperienza multipla, in cui l’opera si confronta con il suo disegno.

COSA POSSIAMO TROVARE? 350 capolavori dell’artista sotto forma di video, quadri e proiezioni su due piani.

QUANDO? Da lunedì 2 gennaio 2023 a Domenica 30 Aprile 2023

Clicca il link per maggiori informazioni sulla prenotazione della visita

https://vangoghexpo.com/napoli/

CURIOSITA’:

Il nome: Vincent Van Gogh è stato chiamato cosi in onore del fratellino nato morto.

– Pittura gialla: Vincent Van Gogh mangiava la pittura gialla dei suoi tubetti perché credeva che in questo modo il giallo potesse portare la felicità dentro di lui. È  probabile che la predilezione di Van Gogh per il colore giallo fosse dovuta ad un uso spropositato di assenzio, un liquore che, tra gli artisti del tempo, era particolarmente acclamato e che causava xantopsia, un’alterazione che fa percepire il mondo più giallo di quanto sia.

– Orecchio sinistro: nella località di Arles, il 23 dicembre del lontano 1888, Vincent Van Gogh, colto da un momento di scarsa lucidità mentale, si tagliò  l’orecchio sinistro con un rasoio e lo fece recapitare a una donna, probabilmente una prostituta .

– Candele: per dipingere durante la notte Van Gogh indossava molto spesso un cappello di paglia con delle candele accese poste nella fessure o fissate con alcune mollette.

– Suicidio o omicidio: il celebre artista, come affermano alcune fonti, si sparò nel 1890 e in effetti il suicidio corrisponde perfettamente al suo profilo autolesionista e insicuro. Tuttavia, secondo alcuni, la verità potrebbe in realtà non essere questa ma addirittura si tratterebbe di un omicidio, in quanto secondo la testimonianza di conoscenti dell’artista vi era un gruppetto di bulli che si divertiva a tormentarlo.

Articolo e immagini a cura di Francesca Maria Merone, Francesca Pezzella, Noemi Russo e Angela Sabatino

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