Buona Pasqua dal Faro!

Tra qualche giorno è Pasqua, tra le celebrazioni più importanti per i cristiani. La parola Pasqua deriva dall’ebraico “Pesach” e vuol dire passaggio, proprio perché rappresenta il passaggio del popolo ebreo dalla schiavitù alla libertà. Nel libro dell’Esodo viene ricordato il momento in cui Dio inviò Mosè a liberare il suo popolo, sottomesso a quello egizio; al rifiuto del faraone seguirono le Dieci piaghe d’Egitto. L’ultima di queste era la morte dei primogeniti, secondo le indicazioni del Signore, gli Ebrei mangiarono l’agnello e con il suo sangue segnarono gli stipiti delle loro porte in modo che l’angelo della morte potesse riconoscere le case degli Israeliti. La mattina dopo gli ebrei partirono e il resto della storia la conosciamo bene, gli ebrei riuscirono a raggiungere la terra promessa e Mosè ricevette le tavole della legge.

Nel giorno di Pasqua i Cristiani, invece, ricordano la resurrezione di Gesù avvenuta tre giorni dopo la sua morte, a seguito della sua passione.

Al giorno d’oggi, però, questa festività ha assunto anche un significato legato a fini commerciali e pubblicitari, perdendo così parte del suo significato originario.
A Pasqua si regalano le uova di cioccolato ma pochi conoscono il vero significato di questo simbolo Pasquale. L’uovo è, infatti, sinonimo di rinascita. Già nel Seicento Giambattista Basile annoverava ne La Gatta Cenerentola come dolci tipici immancabili sulle tavole partenopee della tradizione pasquale: la pastiera e il casatiello (non mangiatene in grande quantità… ricordate che tra qualche mese si va in spiaggia!). Il dolce per eccellenza di questa festa è la colomba, simbolo di pace, di cui abbiamo molto bisogno in questo periodo.

Ci auguriamo che la Santa Pasqua possa portare pace e solidarietà nel rispetto dei diritti umani tra le nazioni unite nella fraternità tra i popoli.

Tutti noi della redazione auspichiamo che questa festa possa essere meno noiosa dei pranzi familiari in cui compaiono parenti di cui non si conosceva neanche l’esistenza, vi salutiamo con gli auguri dei nostri prof di IRC e… Buona Pasqua!

                         Elisa Gravino, Filomena Marro

La Pasqua ricorda il passaggio dalla morte alla vita, dal dolore alla felicità senza fine. Possa questo grande evento ricordare a tutti gli uomini di buona volontà che è urgente e necessario un cambiamento di mentalità, un passaggio dalla logica della morte a quella della vita, dal far sentire il boato della guerra alle voci dei bambini che corrono felici. Il mio augurio che tacciano per sempre le armi e che irrompa nel mondo il suono della pace e della concordia, solo allora sarà una vera Resurrezione. Buona Pasqua

 Prof. Mauro Coccozza

Costruttori di pace              

Ucraina, Afganistan, Yemen, Siria, Sudan, Etiopia…                                                          

Attualmente le guerre nel mondo sono circa sessanta più qualche centinaio di guerriglie che continuano a provocare vittime innocenti. Eppure una delle parole più pronunciate è la parola pace. Ma la pace cos’è? Una conquista, un traguardo oppure un cammino?

                                                                                           
Don Tonino Bello diceva che la pace è più di un traguardo, è un cammino e per giunta in salita, quindi nessuno pensi che essa sia una conquista definitiva. La pace va perseguita, conquistata, cercata in ogni momento della nostra vita. Per essere costruttori di pace bisogna prepararsi ed essere sempre in movimento, atleti di Dio sempre impegnati tra allenamenti e partite e come diceva ancora Don Tonino, essere operatori di pace non è farsi trovare all’arrivo senza essere mai partiti, ma partire.                                                                                                                                    

Per la santa Pasqua auguro a tutti noi di avere il coraggio di scegliere di agire in nome della pace e la tenacia per non arrenderci lungo il cammino. “Give Peace a Chance”

Prof.ssa Giuseppina Lanni

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