Beatrice Clemente
Beatrice Clemente, ingegnere informatico, manager di una multinazionale, originaria di San Martino V.C., segno zodiacale Leone, determinata, tenace, ama il suo lavoro almeno quanto la sua famiglia e ci insegna che volere è potere.
Quale è stato e come è stato il percorso per ricoprire questo ruolo?
Ho 47 anni e ricopro il ruolo di manager in una multinazionale di 12.000 dipendenti, Engineering Ingegneria Informatica SPA, con sede a Napoli. Il mio lavoro consiste nel gestire diversi gruppi di lavoro che sviluppano soluzioni software per le Aziende Ospedaliere Campane. Il percorso che mi ha portato a raggiungere ottimi risultati nel mio lavoro è stato lungo e pieno di difficoltà, fatto di sacrifici e rinunce. È iniziato all’età di 25 anni dopo il conseguimento della laurea in Ingegneria Informatica. Ho iniziato a lavorare fin da subito, in aziende aventi come core business quello di fornire ai clienti servizi informatici. Ho trascorso un periodo anche a Milano lasciando la famiglia per intere settimane. Ho continuato a studiare anche dopo la laurea per arricchire il mio bagaglio professionale con certificazioni e corsi in modo da essere sempre più competitiva sul mercato. La mia giornata lavorativa è fatta di almeno 10 ore di lavoro, spesso lavoro anche di sabato e domenica.
Come concilia la carriera con la vita privata?
Carriera e famiglia sembrano un’accoppiata impossibile, con tutto il carico di responsabilità, dedizione e sacrifici che vengono richiesti in entrambi i casi. Sono stata spesso presa da sensi di colpa, ma alla fine ho capito che con una buona organizzazione, insieme a tanta volontà e passione, si può riuscire a conciliare una vita professionale ambiziosa e appagante con la cura di figli e famiglia. Il segreto sta anche nel delegare e nel farsi aiutare. Per me è stato possibile anche grazie all’aiuto di mia madre, che nonostante l’età e i problemi di salute, ancora riesce a darmi una mano.
Ha mai subito discriminazioni in quanto donna nel suo percorso?
Non ho mai subito discriminazioni nel mio percorso, anzi sono stata sempre apprezzata per impegno e professionalità.
Ha avuto un’altra donna a cui si è ispirata o/e si ispira?
Sì, una manager di un’azienda grande come la mia con qualche anno in più e più esperienza. Persona semplice, con una vita privata affatto difforme dalla mia, con figli, marito, problemi e orari da gestire e organizzare. Mi ha insegnato che volendo si può fare tanto, tutto e persino di più di quel che si pensa. Quando c’è la volontà e la centratura sugli obiettivi, la chiarezza degli intenti e la capacità di organizzare i propri tempi e i propri spazi, i risultati si raggiungono.
Ha ancora senso parlare della festa delle donne nel 2022?
Per me la festa delle donne non ha più senso, visto che come studentessa prima, come lavoratrice adesso, non mi è mai capitato di subire discriminazioni. Il mio mondo lavorativo penso si possa dire libero da ogni sorta di distinzione di genere. Il fatto che non percepisca io il problema non significa che sia stato risolto. Nonostante gli sforzi di chi ci ha preceduto non siano stati vani e a poco a poco le differenze di genere si siano assottigliate, il problema non ancora è stato completamente risolto.
Come vede la donna nella società di oggi?
La donna oggi è protagonista autorevole e responsabile dello sviluppo sociale. Oggi, la donna si trova a gestire una rete di relazioni vasta e complessa che riguarda non soltanto il proprio nucleo familiare, ma anche il mondo del lavoro, della scuola e così via.
Quale messaggio vuole lasciare alle giovani donne?
Il mio è un messaggio di incoraggiamento. Non bisogna limitare sogni e ambizioni, purché vengano accompagnati da volontà, sacrifici e soprattutto impegno costante nello studio.
Articolo e immagini a cura di Francesca Cecere, Annamaria Principe e Nunzia Fierro