Spider-man: No Way Home

Spider-man è stato definito uno dei più importanti personaggi dell’Universo Cinematografico Marvel. Secondo Stan Lee, fumettista newyorkese che ha ideato e disegnato i supereroi Marvel, il motivo per cui Spider-man è così amato sta nella possibilità di ciascuno di relazionarsi, di rapportarsi con il personaggio. Lo scrittore, infatti, durante un’intervista, afferma:

“[…] He is completely covered, so any kid could imagine he’s Spider-man, because no colour of skin shows. He could be black under that, he could be red, he could be yellow, he could belong any race and that wasn’t done purposely, it was done accidentaly, but i think it was the best thing we did […]”.

La vita di quartiere di Spider-man viene stravolta da Mysterio, il quale rivela al mondo l’identità del supereroe poco prima di morire. Il diciassettenne Peter Parker, così come la sua famiglia e i suoi amici, viene travolto dall’opinione pubblica: se da una parte la popolazione lo acclama per le sue grandi gesta eroiche, dall’altra vi è chi disprezza il giovane, incastrato dallo stesso Mysterio. Peter, non accettando che i sogni dei suoi più cari amici si fossero infranti a causa sua, decide di chiedere aiuto a Doctor Strange affinché usi la magia per far dimenticare a tutti che Peter Parker è Spider-man. A causa dell’intromissione del ragazzo durante la creazione dell’incantesimo dell’Oblio, lo stregone apre uno squarcio nel loro mondo, liberando i più potenti nemici mai affrontati da qualsiasi Spider-Man in qualsiasi universo. Toccherà proprio a Peter riportare “I Sinistri Sei” indietro e consegnarli al loro destino.

Nei film Spider-man, interpretato da Tom Holland, ha sempre subito un’evoluzione del personaggio. La prima pellicola ha evidenziato il profilo meritocratico della tuta dell’eroe, regalatagli da Tony Stark, la quale non rappresenta la figura di Spider-man, che resta ancorata alle gesta di Peter. Nel secondo film si assiste all’approfondimento dei sensi di ragno del protagonista, chiamati “Peter prurito”, mentre l’ultimo film della trilogia affronta entrambe le tematiche, acuendo anche il raggiungimento della riflessione etica di Spider-man. Infatti, grazie alle sagge parole della zia May: “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, Peter si convince pienamente a salvare tutti i villains arrivati nel suo universo, nonostante il sentimento di vendetta che offusca la sua etica da eroe.

Peter, a seguito del suo inserimento negli Avengers, era tenuto a preoccuparsi di questioni di grande importanza, distogliendosi dunque dal suo ruolo di “amichevole Spider-man di quartiere”, affermato alla fine del primo film. Con il finale di “Spider-man: No Way Home” Peter torna ad essere ciò che era in principio senza distrazioni: dopo questo film è diventato adulto e affronterà le sfide che la sua missione e la sua vita gli proporranno nel migliore dei modi. Per questo motivo la chiusura malinconica di questa trilogia, insieme all’inserimento di nuovi personaggi comparsi con dei camei, getta le basi per una seconda trilogia e per molti nuovi film, che noi fan attendiamo con trepidazione.

“Spider-man: No Way Home” è un film che lascia senza fiato dal primo all’ultimo minuto: coinvolge nella sua ironia, che rispecchia l’età del protagonista e di noi fan del Fermi, emoziona nelle scene d’amore in cui si rispecchiano gli stessi attori e bagna le guance nei momenti tragici. Il ritmo scorrevole regge perfettamente le molteplicità presenti nella pellicola senza appesantire gli eventi. I veri appassionati capiranno sicuramente che è il miglior film della fase 4. Peter, infatti, impara il giusto equilibrio tra cuore e mente in quella continua lotta tra chi dei due abbia più peso nelle decisioni. È proprio questo lo scopo del film: insegnare a ragionare col cuore senza farsi influenzare dal rancore e dalla rabbia e invitare ognuno a riflettere su questo messaggio, imparando dagli errori di Peter Parker.

A emozionare le sale dei cinema è stato l’effetto nostalgia dato al ritorno degli attori dei film di Spiderman di Sam Raimi e di quelli di Marc Webb nei loro stessi panni, ossia quelli dei villains. I tre universi si uniscono e danno origine ai “Sinistri Sei”, tanto acclamati dai fumetti. Tra gli aspetti più importanti di questo grande ritorno è da notare che i personaggi riescono a comprendere di trovarsi in un nuovo luogo, dove anche i loro poteri e il loro aspetto variano, e grazie a Spider-man forse anche il loro destino. Sono solo gli antagonisti ad entrare in questo universo? I veri fan di Spider-man si aspettano il grande ritorno anche dei Peter Parker interpretati da Tobey Maguire e da Andrew Garfield, coinvolti per aiutare quello di Tom Holland a riportare ognuno nel proprio universo. Che i due attori ci siano o meno, il film lega tre generazioni di fan in un’unica sala.

Per scoprire questo mistero correte al cinema!

Articolo e immagini a cura di Miriam Damiano

 

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