Per non dimenticare

Il Giorno della Memoria è una giornata internazionale istituita per ricordare la Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebraico, e tutti i deportati nei campi nazisti. Ricorre il 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz.

Ricordare non basta, il ricordo non resta lì per sempre. A volte ci si emoziona per un attimo e poi tutto vola via. Perché resti, questo è il punto, il ricordo si deve trasformare in memoria. Memoria è quando i ricordi sono diventati mattoncini del nostro oggi. Noi siamo qui e rappresentiamo il presente, lo sappiamo, ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota”.

Queste le parole di Lia Levi, autrice de “Il Giorno della Memoria raccontato ai miei nipoti”, queste le parole che hanno fatto da filo conduttore al Fermi in questo 27 gennaio 2022 per non dimenticare.

Il nostro Istituto continua, così, le sue attività didattiche di costante sensibilizzazione sul tema, proponendo già lunedì 24 gennaio l’incontro con Sami Modiano, organizzato dalla Fondazione Museo della Shoah e rivolto agli studenti di tutta Italia in diretta streaming dal canale Youtube della Fondazione. Sami, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e attivo testimone della Shoah, ha portato, all’età di novantadue anni, una testimonianza estremamente toccante e significativa attraverso la ricostruzione storica del suo vissuto e del terribile momento storico dell’Olocausto. L’uomo, rispondendo alle tante domande, ha raccontato con profonda dignità le orribili violenze subite e l’inaccettabile sofferenza che sente ancora viva dentro di sé, insieme ad un gran senso di colpa per essere sopravvissuto a chi non ce l’ha fatta nell’indifferenza del mondo. Ha concluso che forse il senso della sua sopravvivenza è legato alla necessità di testimoniare quanto accaduto affinché non accada mai più.

Per noi studenti è stato un momento molto commovente e altrettanto importante che ci ha permesso di fare i conti con la storia attraverso chi la ha subita e vissuta. Sulla scia di questo incontro tutte le classi hanno proposto una serie di attività didattiche realizzate da loro, promosse dai docenti e dalla Dirigente Scolastica come punto di partenza per momenti di riflessione nella giornata del 27 gennaio. Il fine di queste iniziative è quello di lasciare nelle future generazioni il seme della pace, del rispetto altrui e il valore della vita, in modo tale che gli studenti sappiano affrontarla con più coscienza e consapevolezza.

Le attività proposte sono state molte: dal percorso storico, basato su una serie di documentari che illustrano i luoghi simboli della memoria del Novecento e accompagnato da racconti e testimonianze di tutto il dolore vissuto, agli incontri online con gli autori di libri scritti sul tema, come appunto Lia Levi, fino alla realizzazione di prodotti multimediali da parte di diversi gruppi di alunni, condivisi con tutte le classi, quali video-fumetti, disegni, monologhi e approfondimenti di alcuni aspetti della vita nei campi di concentramento; a questi materiali, poi, molti docenti hanno affiancato la visione di alcuni film sulla tematica.

È molto importante per la generazione del futuro riflettere su argomenti come questo, dato che oggi spesso si dà un po’ tutto per scontato. Ed è proprio grazie alla scuola, luogo di ritrovo e, soprattutto, di formazione per i giovani adolescenti, che si impara ad approfondire e a conoscere il passato e capire quanto sia importante che certi avvenimenti non si ripetano mai più. In questo modo noi ragazzi sviluppiamo un maggiore senso di responsabilità verso ciò che è stato e verso la vita in generale. Lo scopo, come ogni anno, è attivare il confronto, il dibattito, ricordare ciò che è stato, affinché non sia più: ricordare tutte le vittime di questo sterminio e riflettere nella speranza di un mondo migliore!

Articolo a cura di Angelica Perrotta e di Sabrina Lostorto

Immagini realizzate da Marialucia Iermano

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