Il Fermi premiato a Roma

Una grande soddisfazione per il nostro istituto: lo scorso novembre le classi 1A e 1B del Liceo Scientifico sono state premiate a pari merito  per la produzione di due cortometraggi  sul tema della diversità, durante la manifestazione  “Buon compleanno, Lia!”, organizzata dalla DEMEA Eventi Culturali, tenutasi presso il teatro Ghione a Roma. Ma qual è stato il motivo di questa premiazione?

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire di più intervistando la docente referente del progetto, la prof.ssa Maria Antonietta Frasciello, insegnante di Italiano nelle due classi prime.

“Tutto parte dalla figura della scrittrice Lia Levi, una testimone della Shoah, proveniente da una famiglia ebrea, che è stata fortunata a salvarsi, poiché portata in convento dalla madre; questa scelta ha permesso a Lia Levi di raggiungere la veneranda età di 90 anni, festeggiata insieme ai ragazzi il 9 novembre 2021”, queste le parole della professoressa Frasciello, la quale ci spiega anche che quest’esperienza è partita in sordina con la semplice proposta di leggere un libro: “Una bambina e basta”, scritto proprio dalla Levi.

La professoressa sottolinea l’impegno dei ragazzi di entrambe le classi nel realizzare i cortometraggi, pur non sapendo che sarebbero andati a Roma: dunque la notizia è stata per loro fonte di gioia, così come per le rispettive famiglie. La professoressa aggiunge poi: “Il mio contributo è stato di far fare loro un’esperienza diversa, fargli leggere un libro e realizzare un prodotto, invogliandoli alla scrittura della sceneggiatura, ovviamente corretta insieme, anche perché non è facile realizzare un cortometraggio. Il grande contributo, però, è stato quello di aver creduto in ciascuno di loro, e devo dire che sono stata ben ripagata, perché tutti hanno dato il massimo in quest’esperienza e per questo è stato vinto anche il premio: è stato un lavoro corale, ci abbiamo creduto e sono stati bravi loro”.

A questo punti non ci resta che sentire loro, gli alunni. I ragazzi della 1B affermano che l’idea di partecipare a questo concorso era nata dalla curiosità e dal desiderio di essere uniti, ma successivamente si è trasformata in un qualcosa ben più grande delle loro aspettative, tanto da lasciarli stupiti. Per il concorso hanno deciso di realizzare un cortometraggio, basato sulla seguente frase di Lia Levi : “Qualcuno ci sta costringendo a giocare a mosca cieca con la vita”.

Il primo cortometraggio si apre con una Lia Levi spensierata, che gioca a mosca cieca. Con l’arrivo dei tedeschi, la sua gioia si tramuta in ansia e angoscia, data la sua etnia ebrea.

Per quanto riguarda gli abiti del cortometraggio, sono stati reperiti dalle nonne e dalle mamme dei ragazzi, e il tutto è stato realizzato in due giorni. I ragazzi ci dicono che nonostante fosse uggioso, il tempo li ha aiutati nelle riprese: infatti, la pioggia ha fatto da cornice ideale per una scena infelice. Per gli studenti questa è stata un’esperienza costruttiva, poiché li ha sensibilizzati maggiormente su un tema tanto straziante. Inoltre uno di loro ha avuto l’onore di salire sul palco per ricevere il premio della DEMEA, l’associazione che ha organizzato l’evento.  Hanno affermato che l’emozione della premiazione è stata fortissima, in quanto non si aspettavano minimamente di ricevere il premio. In aggiunta il viaggio ha rappresentato un motivo di gioia, essendo la prima gita dopo due anni di pandemia: il premio è stato quindi la ciliegina sulla torta!

L’altro cortometraggio è stato realizzato dalla classe 1A. L’idea di partecipare a questo evento è stata data loro dall’insegnante Maria Antonietta Frasciello e loro l’hanno colta al volo. Si è rivelata un’esperienza molto formativa, hanno potuto conoscere meglio Lia Levi e soprattutto gli orrori della seconda guerra mondiale. I ragazzi hanno avuto l’opportunità di potersi immedesimare in personaggi di un’epoca completamente diversa da quella in cui vivono.

Nel secondo cortometraggio, i ragazzi iniziano la lettura del libro che li catapulta direttamente nella realtà vissuta da Lia Levi. L’opinione espressa dai ragazzi della 1A sulla storia di questa donna è che i bambini hanno sempre  le stesse paure, con la differenza che a quell’epoca si ritrovavano a mutare completamente la loro vita, a partire dal loro nome.

Oltre all’emozione di aver conseguito il premio ed aver avuto l’opportunità di vedere da vicino personaggi importanti, i ragazzi delle due classi affermano di essersi potuti conoscere meglio. La storia, pur essendo la stessa, è stata rielaborata in due differenti modi all’interno dei cortometraggi. Un’altra distinzione si trova nella scelta dei costumi, in quanto i ragazzi della 1A hanno utilizzato abiti moderni per poter tornare indietro nell’epoca di Lia Levi, ma sempre rimanendo fermi ad oggi, mostrando così all’interno della storia un diverso coinvolgimento emotivo.

Un progetto, ispirato dalla lettura di un libro, due classi, una docente, un’esperienza corale che ha arricchito tutti, un premio, una grande soddisfazione: il Fermi è anche questo!

Articolo a cura di: Elisa Gravino

Curatrice di immagine: Carmen Campanile

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